Realizzare un sogno

La mia esperienza in Gran Bretagna

” Affrontare un programma scolastico all’estero è stata una scelta quanto voluta quanto pensata. L’ho sempre desiderato, appena entrata al liceo non vedevo l’ora di diventare abbastanza grande per poter finalmente realizzare questo mio sogno. Guardavo con ammirazione chi stava per partire, e con ancora più invidia chi mandava le foto e i racconti del posto in cui si trovava.

Ho sempre creduto, e continuo a crederlo tutt’ora che sono qui, che avere la possibilità di entrare a far parte di una nuova e totale differente vita e comunità rispetto a quella a cui siamo abituati sia una delle esperienze più speciali e importanti che una persona possa fare. Ti arricchisce e ti insegna in un modo imparagonabile a qualsiasi altro percorso. È una sfida costante, un’avventura quotidiana, una vera e propria montagna russa. Alti e bassi, momenti stupendi e momenti di sconforto. Ma quello che ne risulta tanto quanto la crescita personale sono il premio finale che ti accompagnerà per sempre, e lo sto già iniziando a capire, nonostante io sia qui (a Chester, UK) da solamente due settimane (le più pazze di sempre).

La decisione di venire qui, di lanciarmi in una così incredibile avventura, è venuta molto naturalmente. È sempre stato un mio desiderio, e ho la fortuna di frequentare una scuola molto internazionale dove questo tipo di esperienze sono ben accolte e incoraggiate volentieri, più della metà dei miei compagni infatti sono partiti. È molto più facile sapere di non essere l’unico della classe, ma che al ritorno anche gli altri si troveranno nella tua stessa situazione. È stato molto importante anche avere i miei genitori e la mia famiglia dalla mia parte, che mi hanno saputo dare il supporto necessario per affrontare questo percorso, e anche una volta arrivati, sentirli vicini è davvero fondamentale.

Ho quindi iniziato a chiedere in giro, a sentire pareri da amici e conoscenti. Ho raccolto opinioni contrastanti: chi si era fatto aiutare dalla scuola, chi da grandi agenzie che ogni anno fanno partire un numero incredibile di studenti. inter-studioviaggi mi è stata consigliata proprio perché è organizzata, ha più cura dei suoi exchange students, si dedica allo studente in particolare. Una volta scelta l’agenzia non restava che scegliere la destinazione e il programma. Per quanto riguarda la meta sono sempre stata abbastanza sicura che avrei scelto il Regno Unito in quanto la mia priorità era imparare l’inglese. Gli Stati Uniti per esempio erano un po’ troppo lontani per me, e restare in un posto più accessibile faceva stare sia me che la mia famiglia più tranquilli. Inoltre ho uno zio a Manchester, che per ogni eventualità può aiutarmi o consigliarmi, e rappresenta una sicurezza in più. Non ho scelto la destinazione precisa, ho solo scelto il paese. Non conoscevo il Regno Unito, perciò ogni posto era nuovo e da esplorare.

Per quanto riguarda il programma, la scelta dei tre mesi mi era stata sconsigliata, in quanto si rischia di non godersi appieno ciò che l’esperienza può offrire, non si fa davvero in tempo ad abituarsi del tutto e magari proprio sul più bello devi tornare. Un anno intero invece mi sembrava un po’ troppo, in quanto questo viaggio rappresenta la mia vera prima esperienza di indipendenza, non sono mai stata lontana da casa, dalla mia comfort zone, dalla mia famiglia, dalla mia scuola per così tanto tempo, perciò il semestre mi è sembrato il giusto compromesso tra le due cose. Anche il fatto che frequento una scuola piuttosto impegnativa (liceo classico europeo), con dodici materie da seguire, perdere un anno intero sarebbe stato difficile da recuperare.

Per partire non ho avuto bisogno di particolari test o certificati, era necessaria però l’autorizzazione dalla scuola, che fortunatamente mi è stata data senza problemi, così come ai miei compagni. Ho anche fatto un piccolo test orale di inglese online con inter-studioviaggi, anche quello proceduto senza intoppi.

Il giorno della partenza ero emozionatissima. Il cuore a mille, all’aeroporto in partenza, sul volo, all’aeroporto appena arrivata. All’inizio credo di non aver realizzato davvero cosa stesse succedendo, sembrava ancora così irreale.

I giorni a seguire sono stati più difficili: stavo cominciando ad assimilare il tutto, le nuove abitudini, la nuova casa, la host family, la nuova scuola. Ho iniziato a sentire nostalgia di casa, a capire che ero definitivamente uscita dalla mia comfort zone, da ciò a cui ero abituata. Ero in una realtà completamente diversa ed era accaduto letteralmente dall’oggi al domani, ero in un altro paese e ci dovevo restare ancora per un bel po’ di tempo. Mi sono sentita spaventata all’inizio, devo ammetterlo.

Eppure la famiglia con cui sono capitata è davvero fantastica. È composta solo da Amy, una signora così carina, che ti fa sentire davvero a casa, ti dimostra che ci tiene e che non vuole farti mancare nulla. Ha a sua volta una famiglia meravigliosa, con cui organizza sempre qualche attività. Abbiamo fatto pranzi in giardino, cenato fuori tutti insieme, fatto passeggiate in collina, e anche shopping a Liverpool. E tutto questo in sole due settimane che sono qui! Amy e la sua famiglia mi hanno davvero fatta sentire a casa, aiutandomi a superare i primi momenti di sconforto.

Anche a scuola l’inizio è sempre un po’ turbolento. È una realtà completamente diversa: gli studenti sono molto più liberi ed indipendenti, e seguono solamente tre o quattro materie! Infatti, imparare questo nuovo metodo di studio non è stato così impegnativo, in quanto sono abituata a routine davvero più complesse, anzi ho la possibilità facile di portarmi avanti con quello che la mia scuola in Italia sta facendo  corrispondentemente. Purtroppo come exchange students ci siamo solo io e il mio compagno di casa, un ragazzo canadese. Lui è arrivato prima di me perciò si era già fatto un paio di amici, quindi in un certo senso me la sono dovuta cavare da sola, ma ho avuto la fortuna di incontrare sin da subito delle ragazze a scuola, che mi hanno inclusa e aiutata dall’inizio. Abbiamo anche fatto una gita con la scuola all’Edge Hill University di recente, cosa che mi ha dato la possibilità di conoscerle meglio e iniziare a crearci un legame. Inoltre ho preso parte ad un’attività extra curricolare per poter ampliare il giro di conoscenze. Io ho scelto Dibattito, perché mi piace parlare, sentire opinioni diverse dalle mie, ma ci sono un sacco di altre possibilità, e la coordinatrice è davvero molto disponibile ad ascoltare ogni tuo bisogno e necessità.

La lingua all’inizio è stata un po’ un ostacolo. Non è il classico inglese che ti insegnano a scuola<. C’è l’accento, la velocità con cui parlano, lo slang, e molto altro a cui abituarsi. Eppure i progressi si vedono sin da subito, e devo dire che va sempre meglio.

Spero di proseguire su questa strada, sento che sto andando sempre più in discesa, sono emozionata di sapere cosa succederà domani tanto quanto sono felice della scelta che ho preso di venire qui. Ammetto che i momenti difficili ci sono e ci sono stati, e probabilmente arriveranno, la cosa che però porto a mente è che era questo il mio sogno e che ora lo sto finalmente vivendo. Sento già di star crescendo e cambiando, solo in meglio, non vedo l’ora di scoprire chi sarò alla fine di questo percorso.”

Irene – Semestre Scolastico, Chester (Gran Bretagna)

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