Graduation nel cuore e nella mente

La mia esperienza negli Stati Uniti

“In TV, così come nei libri, vediamo spesso scene di adolescenti americani e ci fermiamo a immaginare come sarebbe vivere quella vita, anche se solo per un anno. Adesso che l’ho vissuto realmente posso dire che è davvero stupendo anche se, al contrario di ciò che ero portato a pensare, non sono stati l’Homecoming o il Prom a rendere caratteristico quest’anno, non tutti i giorni si va a un ballo scolastico in cui vengono eletti un re e una regina e dove tutti sono vestiti eleganti. Non lo furono nemmeno i venerdì sera passati a guardare le partite di football americano della propria scuola.

Entrambe le cose furono sicuramente delle esperienze fantastiche e caratteristiche, ma ciò che davvero mi lasciò a bocca aperta i primi giorni fu andare in giro e venir fermato da uno sconosciuto solo per dirmi che la collana che indossavo era stupenda o che gli piaceva il mio stile.

Anche la concezione stessa della scuola mi lasciò un po’ interdetto: noi vediamo la scuola principalmente come un luogo dove andare la mattina, cercando di sopportare la propria classe, e da cui scappare il prima possibile, là la scuola è sì un luogo di ritrovo dove si seguivano le classi, ma si pranzava anche con gli amici, si faceva sport, si passavano le ore libere a studiare in compagnia… Oltre allo studio, molte cose giravano attorno alla scuola: le amicizie, i balli, le feste…senza però che venisse percepita come una prigione d’oro da coloro che, al contrario mio, vi andavano fin dall’asilo, nonostante fosse una scuola un po’ più “rigida” rispetto agli altri istituti americani.

Se c’è però una cosa che mi è rimasta impressa nel cuore e nella mente è stata la Graduation, quando uno alla volta siamo andati a prendere il nostro diploma vestiti così come nelle serie tv, è stata la conclusione perfetta per quella che è stata un’esperienza per certi tratti complicata, ma che rifarei mille volte.”

Mattia – Anno Scolastico, Kansas (Stati Uniti)

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