Home is never a place

La mia esperienza in Canada

“Ciao! Mi chiamo Isabella e ad agosto 2022 sono partita da Milano per affrontare quella che si sarebbe rivelata l’esperienza più bella e coinvolgente della mia vita. Fin da piccola, partire per un periodo di studio all’estero era da sempre stato tra i miei desideri per il futuro, così l’anno scorso ho iniziato ad informarmi insieme ai miei genitori sulle procedure da seguire per far diventare questo sogno realtà.

Da subito sono sempre stata dell’idea di optare per un semestre in Canada, incuriosita da una cultura e da bellezze naturali che ancora non avevo avuto modo di esplorare e conoscere. Sapevo della generale sicurezza e dell’apertura mentale che caratterizza il popolo che abita questo paese, motivi in più per i quali mi sono convinta della mia scelta.

Ho deciso, in particolare, di andare ad Ottawa, la capitale, sia perché volevo vivere in una città più popolosa, sia per la presenza di alcuni lontani parenti che ho avuto modo di conoscere meglio nel corso della mia permanenza lì e che mi hanno spesso aiutata e guidata, chiaramente con discrezione e senza sostituirsi alla mia host-family.

I dettagli di quest’ultima mi sono arrivati circa un mese prima della mia partenza, e quando ho ricevuto l’e-mail non potevo essere più contenta.

La famiglia che mi ha ospitata era composta da mamma, papà e due figli, una ragazza di 15 anni e un bambino di 12. Insieme a me viveva nella loro casa un’altra exchange student, spagnola, della mia stessa età e avere lei al mio fianco è stata probabilmente la fortuna più grande che potesse capitarmi.

Condividendo l’una con l’altra ogni momento delle nostre giornate e le sensazioni di una realtà completamente nuova attorno a noi, per me è diventata, oltre che un’amica e compagna di avventura, praticamente come una sorella. Abbiamo affrontato insieme tutte le nostre “prime volte” in un Paese che, se inizialmente poteva risultarci estraneo, ha presto conquistato una parte del nostro cuore. Tra i vari passi che io e lei abbiamo fatto insieme c’è stato anche il tanto atteso primo giorno di scuola.

Il sistema scolastico canadese si differenzia da quello italiano innanzitutto per la scansione in due semestri, in ognuno dei quali solitamente si studiano 4 materie. Queste possono variare dalle discipline più tradizionali presenti anche nelle nostre scuole, ai corsi più diversi, come drama, international business, personal finance, world cultures, arti figurative, cucina, fitness e tanti altri.

Uno degli aspetti che più ho apprezzato del modello canadese è proprio la possibilità di poter scegliere autonomamente, anche se guidati dai counselor della scuola, a quali ambiti dedicarsi e cosa studiare. Tutto ciò rende la scuola ancora più piacevole, dal momento che si studiano gli argomenti ai quali si è maggiormente interessati. Soprattutto, andare a lezione non risulta un peso.

Per la prima volta ho potuto sperimentare cosa significasse essere felici di svegliarsi la mattina per andare a scuola e non sentire la pressione che spesso avevo provato nel mio liceo italiano, piuttosto rigoroso.

Anche il rapporto con i professori è decisamente positivo e di tipo “orizzontale”, nel senso che insegnanti e studenti si pongono sullo stesso livello e all’interno dell’ambiente scolastico hanno pari diritti ed importanza, sia pure nella differenza di ruolo.

Uno dei miei timori più grandi prima di partire, a causa della timidezza iniziale che spesso mi caratterizza quando mi trovo in un ambiente nuovo, era di avere difficoltà nel fare nuove amicizie e nel creare attorno a me quella zona di comfort che nella mia città possedevo già da tempo.

Dopo aver superato qualche incertezza iniziale, piccola ma tale da sembrarmi insormontabile, mi sono ritrovata ad avere al mio fianco un folto gruppo di amici che comprendeva non solo canadesi, ma anche tantissimi altri exchange students provenienti dalle più diverse parti del mondo.

Insieme a loro ho ricordi che porterò nel cuore per tutta la vita e sarò per sempre grata per aver potuto legare così tanto e in poco tempo con delle persone, tanto da desiderare di rivedere anche dopo la fine della mia permanenza in Canada.

A questo proposito, vorrei citare una frase che non ho mai dimenticato che una carissima amica, conosciuta proprio nel corso della mia esperienza, mi ha detto al momento di salutarci prima del mio rientro in Italia: “Home is never a place”. Casa non è mai un posto o un luogo fisico, ma una condizione e una sensazione che possiamo creare attorno a noi, ovunque ci troviamo nel mondo. Per quanto possa essere fonte di ansia, all’inizio, aprirsi a ciò che non conosciamo, non abbiate paura di mettervi alla prova. È vero che ci saranno dei momenti di malinconia, degli attimi di nostalgia, ma questi accadono tanto durante l’esperienza di studio all’estero, quanto nel corso della nostra vita.

Per questo è stata una prova importante nella mia formazione, sotto tanti aspetti.”

Isabella – Semestre Scolastico, Ottawa (Canada)

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