Un mondo fatato

La mia esperienza in Nuova Zelanda

“Nel 2022 ho avuto la grandiosa possibilità di fare un trimestre in Nuova Zelanda. Sono stati due mesi colmi di emozioni, avventure ed esperienze.
Sapevo già che questo paese fosse meraviglioso ma non fino a questo punto. Ho conosciuto tantissime persone meravigliose. Tutti qui sono gentilissimi, aperti e pronti ad aiutare.

Era da anni che volevo fare l’esperienza all’estero. Inizialmente volevo andare a studiare negli Stati Uniti ma poi sono venuta a conoscenza di questo paese spettacolare e me sono innamorata subito.

A primo impatto la prima cosa che mi ha stupito è la struttura della cittadina, è tutto costruito su tante piccole colline; e poi c’è tanto tanto tanto verde. Ci sono tante riserve naturali e aeree protette. Sembra di essere in un mondo fantastico, quasi fatato.
Non è stato particolarmente difficile ambientarsi, a parte per gli orari dei pasti… pranzo alle 12/13 e cena alle 18… futuri exchange student preparatevi.

Per la lingua, invece, l’accento non è così tanto forte come l’inglese britannico o l’americano, in realtà ho trovato aspetti sia dell’uno che dell’altro, anche perché la Nuova Zelanda è un paese di migranti.

La scuola è completamente diversa da quella italiana, dal metodo di studio, alle lezione e soprattutto dall’approccio sia degli insegnati che degli studenti.
Puoi scegliere tu le materie: vanno dalle più classiche come storia e matematica ad altre più uniche come falegnameria, danza e canto.
Non ci sono interrogazioni orali, al massimo solo presentazioni. I voti sono solo tre A (achieved) M (merit) E (excellent) il che è molto strano per noi.

Sono riuscita a fare amicizia molto velocemente, la comunità degli internazionali era fantastica. Facevamo attività insieme ogni lunedì e avevamo una sala solo per noi durante gli intervalli. Inoltre nella classe di psicologia c’erano due ragazze che mi hanno accolta e aiutata subito. In genere quasi tutti i ragazzi vengono li a parlati e quando dicevo di essere italiana tutti si illuminavano e iniziavano a fare duecento domande.
Sono entrata nella squadra di calcio e ho partecipato al laboratorio di teatro, il giovedì, grazie ad un progetto per gli internazionali, facevo attività come arrampicata, canoa, surf, sailing, kayak e tante altre molto divertenti.

Non ho mai avuto nostalgia di casa per fortuna, ma sentivo di tanti ragazzi che ne avevano, quindi tranquilli è normalissimo.
Consiglio assolutamente questa esperienza. È perfetta per chi non ha paura di mettersi alla prova, per chi vuole mettersi in discussione, per chi ha tanta voglia di fare, di scoprire culture nuove, per chi non ha paura del diverso e per chi non sa stare fermo neanche un secondo.”

Andrea – Trimestre Scolastico, Auckland (Nuova Zelanda)

Condividi..