Cambiare, maturare, crescere e divertirsi

La mia esperienza in Spagna

“Da dove posso cominciare, beh dicendo che ognuno di noi almeno una volta nella vita deve fare un’esperienza così perché posso assicurare che ti cambia, maturi, cresci, scopri nuove cose e soprattutto ti diverti. Ma entriamo nel vivo.

Tutto ha inizio in secondo superiore (preciso che io faccio il liceo linguistico) e vedendo sul mio registro elettronico ho visto che c’era la possibilità di fare il quarto anno all’estero e subito mi sono imposta che lo avrei fatto, così parlandone con i miei genitori abbiamo avviato il tutto, prima parlando con la referente scolastica e poi una volta che lei e il Consiglio di Classe ebbe approvato questa esperienza abbiamo iniziato a cercare l’agenzia. Non è stato difficile trovare l’agenzia poiché leggendo su internet e facendo varie videochiamate con due referenti (Martina e Alessia) abbiamo deciso che sarebbe stata proprio inter•studioviaggi ad accompagnarmi in questa Esperienza.

Devo dire che avevo sempre desiderato di andare in Spagna ma la città proprio non l’avevo mai decisa fino a che non mi vennero proposte le varie opzioni e tra tutte ho scelto Siviglia. Completata l’iscrizione e mandata la mia application l’agenzia mi fece un test linguistico per valutare il modo in cui parlassi la lingua (in questo caso spagnolo).

Prima di conoscere la host family sono passati 2 mesi circa dopo il compimento dell’iscrizione, ricordo che ero felicissima perché già da allora sapevo che mi sarei trovata in una famiglia meravigliosa. La mia host family era composta da una madre Rocio, un padre Juan e due figli Marcos (di 18 anni) e Leandro (di 15 anni). Poco tempo dopo mi contattò la famiglia e facemmo una videochiamata per conoscerci un po’, che dire ci siamo sin da subito trovati benissimo, tant’è che alcune volte ci chiamavamo per cucinare o semplicemente chiacchierare insieme. Nel frattempo, ho conosciuto anche la ragazza che da lì a poco sarebbe diventata la mia sorellastra e compagna in questa esperienza, Emilie di origine danese, anche con lei ho legato tantissimo ancor prima di arrivare a destinazione.

Un mese prima della partenza avevo già cominciato a preparare il tutto: ho comprato un regalo per gli host parents (quadretto raffigurante un pesce) e per gli host brother (due magliette con la scritta dell’università di Roma).

All’arrivo avevo il cuore a mille e l’esperienza iniziò nel migliore dei modi. Mi sono venuti a prendere all’aeroporto Rocio, Marcos, Leandro ed Emilie, salgo in macchina e arrivo per la prima volta in quella che sarebbe stata la mia casa per i prossimi tre mesi. Sin da subito mi sono sentita a casa e super bene con tutti, sono stata davvero fortunata ad avere una host family così bella e una sorellastra così affettuosa.

Non ho mai avuto problemi con la lingua né a casa né tantomeno a scuola.

Conosco le varie passioni di tutti: Marcos appassionato di musica, suona tromba nel conservatorio di Siviglia e nella banda; Leandro è nella squadra regionale di canoa, è un vero portento.

La scuola iniziò il 15 settembre, io stavo in primo bachillerato (primo liceo) insieme a me c’erano altre 4 Exchange student (due italiane, una francese e una olandese). Che dire anche con la classe mi sono trovata benissimo, tutti molto simpatici, gentili, disponibili.

A mano a mano che passa il tempo conosco anche il resto della famiglia (cugini, zii, nonni…). Una famiglia numerosissima ma fantastica.

Con loro ho fatto bellissime esperienze: Sono andata in Portogallo, a Cordoba, a feste, ad un battesimo. Il mio compleanno capitava proprio mentre stavo lì e loro mi organizzarono una festa a sorpresa con tutti gli amici e i parenti e mi fecero dei regali bellissimi. Che dire non mi hanno fatto mancare niente.

È stato con Marcos che ho legato di più, sin da subito mi ha presentato ai suoi amici e mi ha integrata nel suo gruppo, abbiamo parlato di tutto e di più, ci siamo detti tantissime cose e ci siamo divertiti tantissimo. Con Leandro ho legato tanto ma non molto mi sarebbe piaciuto legare di più, anche se anche con lui non c’era mai un momento per annoiarsi. Che dire di Emilie è stata una sorella a tutti gli effetti, sembra che ci conosciamo da sempre, è stata una vera fortuna condividere questa avventura con lei.

Al mio rientro ero tristissima, non ci volevo credere che tutto quello che avevo passato stesse per terminare, ma ero consapevole del fatto che non sarebbero finiti l’amicizia e il legame che avevamo costruito.

Ora sono a Roma e dentro di me porto penso l’esperienza più bella di tutta la mia vita, non ho perso di certo i rapporti con nessuno che ho conosciuto lì e spero di rivederli al più presto.”

Flavia – Trimestre Scolastico, Siviglia (Spagna)

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